venerdì 20 luglio 2012

I bambini e la separazione: vi sono differenze in base all'età?


Nonostante la separazione e il divorzio riguardi esclusivamente la coppia genitoriale, i bambini sono necessariamente coinvolti in questa difficile transizione familiare. Anche se vi sono delle ricorsività sulle reazioni dei bambini, è possibile vedere delle differenze, soprattutto in base all'età.
  • I neonati sembrano quelli più protetti dalle conseguenze immediate della separazione dei genitori, ma ricordiamoci che questo non è così vero: i bambini, subito dopo la nascita, interagiscono con l'ambiente e si creano delle abitudini e delle routine con i propri genitori. E' importante preservare questi rituali, permettendo al bambino di accedere ad entrambe le stirpi anche quando è molto piccolo.
  • I bambini in età prescolare sviluppano principalmente sentimenti di colpa. Essi pensano di essere la causa della separazione dei propri genitori e, di conseguenza, strutturano sentimenti di autosvalutazione e abbassamento di autostima. I bambini cercano, così, di attuare delle strategie per far tornare insieme i genitori, ovviamente senza risultati, incrementando un circolo vizioso che lo porta a sviluppare sentimenti negativi
  • Questo avviene anche con i bambini più grandi, di età compresa tra i sei e i dieci anni, anche se a quest'età aumenta la capacità di comprendere concretamente le problematiche relative alla separazione. Per ottenere ciò, però, è inevitabile che i genitori spieghino in maniera corretta, ovviamente in base all'età del bambino, cosa sta succedendo. E' inutile pensare di nascondere ai bambini la separazione: i bambini capiscono quello che sta succedendo.
  • Con l'avvio della preadolescenza e dell'adolescenza spesso c'è il rischio che il ragazzo tenda a schierarsi con uno dei due genitori: è importante preservare un buon rapporto tra ex coniugi, evitando di parlare male dell'altro genitore o fare commenti in presenza del proprio figlio. Inoltre, se esposti ad una forte conflittualità, essi possono reagire reprimendo l'espressione dei propri sentimenti, rinviando le scelte personali o assumendosi responsabilità al fine di garantire il benessere dei propri genitori.
Ovviamente, ci teniamo a ribadirlo, questa classificazione è puramente indicativa, in quanto le reazioni dei bambini dipendono da innumerevoli fattori, sia personali che contestuali. Tra i primi ricordiamo, tra gli altri, il temperamento personale e la capacità di coping di fronte allo stress, mentre a livello ambientale ricordiamo il tipo di rapporto che intrattengono con ogni genitore e il tipo di separazione che la famiglia sta affrontando. 


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