giovedì 16 agosto 2012

La mediazione familiare: come avviene e quali vantaggi può offrire?


Le crisi di separazione tra coniugi sono spesso caratterizzate da rivendicazioni, rancori, contese sui figli e loro triangolazioni.

Anche se i più non lo sanno, da molto tempo esiste una disciplina: la Mediazione Familiare. Essa si rivolge alla coppia, coniugata o convivente, con o senza figli, in fase di separazione o già separata/divorziata con l'esigenza di modificare gli accordi.

Il percorso di mediazione è utile in tutte le fasi della separazione e del divorzio perché è adatta a tutti i problemi che affrontano le diverse tipologie di coppie; ad esempio: per le coppie in crisi, quando uno vuole la separazione e l'altro non la accetta;, per le coppie già separate ma con conflitti sui termini di affidamento dei figli e/o nel versante economico, oppure quando le condizioni di separazione sono di difficile attuazione o non sono rispettate; per le coppie separate da tempo o divorziate per le quali gli accordi presi in tribunale sono diventati inadeguati alle mutate condizioni di vita e devono essere modificati. Gli accordi presi in mediazione non vincolano giuridicamente la coppia; l'avvocato e il mediatore hanno tra loro un ruolo autonomo e complementare. La mediazione familiare affianca e integra il contesto giudiziario, non è una via sostitutiva o alternativa ad esso.

A grandi linee, gli incontri possono essere svolti in due modi:
1)In mediazione svolta da un solo professionista mediatore (psicologo o avvocato) che tocca con i protagonisti tutti gli aspetti di una crisi di coppia, sia quelli emotivi che quelli relazionali ed economici.

2) In comediazione, cioè una mediazione svolta congiuntamente da un professionista mediatore, quale lo psicologo, e da un avvocato mediatore.


 Il processo di mediazione familiare si articola in 4 punti:

- la pre-mediazione: crea le condizioni emotive migliori per rendere i partner disposti a negoziare e, attraverso un bilancio personale, coniugale e genitoriale degli anni vissuti insieme, porta a riconoscere ed elaborare le motivazioni che hanno condotto alla separazione e le implicazioni emotivo-affettive di quest'ultima. Viene perciò verificato se la decisione di separarsi è definitiva e, in caso affermativo, verrà proposto e illustrato il percorso di mediazione.
- il contratto di mediazione: dopo la sua stesura ha inizio la negoziazione. La sottoscrzione di questo contratto è un momento di riflessione e impegno ad intraprendere il percorso, rispettandone le regole e condividendone gli obiettivi. Gli argomenti del contratto sono i più vari: comunicazione della separazione ai figli, quantificazione dell'assegno di mantenimento, rapporti con le famiglie di origine, etc.etc.
- la negoziazione ragionata: è la fase più lunga e costruttiva del percorso. Facilita l'esplorazione dei bisogni reali delle parti permettendo di trovare soluzioni condivise e di poter poi gestire negoziazioni future.
- la redazione degli accordi: al termine degli incontri il mediatore stila gli accordi raggiunti in un progetto d'intesa, che viene poi consegnato ad entrambi i partner. Ognuno dei due è libero di seguirlo per riorganizzare la propria vita o di formalizzarlo nella procedura legale di separazione personale congiunta, perché le condizioni degli accordi devono comunque essere presi nell'ambito della normativa vigente.
L'aspetto più importante della mediazione è che, riattivando i canali di comunicazione della coppia in crisi, fornendo un supporto che funge da "valvola di sfogo" per entrambe le parti in causa, rendendo i suoi componenti protagonisti e non solo vittime dell'evento di crisi, molto spesso porta a una riduzione dell'aggressività a favore della comunicazione.
La mediazione può portare a vedere il lato positivo della crisi, mostrata dal mediatore non come la fine di tutto ma come un evento che può essere funzionale a cambiamenti anche positivi, a nuovi inizi, a nuove possibilità che si aprono laddove altre si chiudono. 
 Per la mediazione la co-genitorialità è un ideale da raggiungere; essa permette ai coniugi in fase di separazione o separati di comunicare senza astio e, di conseguenza, di riuscire a mantenere le loro competenze genitoriali e il legame con i figli, proprio perché consente la collaborazione tra i due partner al fine di esercitare il loro impegno comune come genitori.
In un momento così delicato, in cui la coppia finisce e i suoi componenti devono iniziare a trovare la loro strada come singoli, pur senza rinnegare e dimenticare il loro passato, gli incontri di mediazione offrono uno spazio neutro e accogliente, non giudicante; permettono ad entrambi i partner di esprimere i loro disagi e conflitti attenuandoli; di esprimere i loro reali bisogni; consentono di esternare, in un contesto controllato da un professionista neutrale ed empatico, i vissuti e le emozioni portate dall'evento di separazione.

Cosa più importante di tutte, gli incontri permettono di vedere oltre il momento di crisi recuperando ciò che di buono ha dato il rapporto prima della rottura e proiettandolo nella vita futura, permettendo così agli ex partner di voltare pagina ed andare avanti, sostenendo ciascuno nella ridefinizione della propria identità personale.

E' la coppia che sceglie le problematiche da negoziare, può essere che porti in mediazione solo alcuni dei temi solitamente affrontati in una separazione (come informare i figli, come gestire il calendario degli incontri e le vacanze) avendo raggiunto per gli altri soluzioni soddisfacenti; in questo caso è una mediazione mirata ed implica un numero ancor più ristretto di incontri.
Il mediatore si pone in una posizione neutrale e non si permette di giudicare l'adeguatezza delle proposte delle parti, non fornisce risposte ai problemi che esse incontrano, egli si limita a favorire forme di collaborazione, stimolando i partner a trovare soluzioni innovative e personalizzate.

Per la coppia genitoriale la mediazione è una risorsa e seguirne il percorso offre dei vantaggi:
- A livello individuale: c'è una maggior stima di sé e dell'altro, permette l'espressione delle emozioni e l'elaborazione del lutto della separazione, aiuta nella ridefinizione della propria identità personale e nell'analisi delle conseguenze personali derivanti dalla separazione.
- A livello relazionale: c'è un miglioramento delle capacità comunicative al di là del conflitto, un riconoscimento dei bisogni di genitori, figli e, a volte, delle rispettive famiglie d'origine; viene mantenuta la continuità e la responsabilizzazione del reciproco ruolo genitoriale; inoltre le condizioni sono elaborate da entrambi i genitori in modo autonomo e non imposte dal genitore economicamente o emotivamente più forte o dall'autorità giudiziaria.
- A livello sociale: i genitori non affidatari sono più coinvolti sia in modo qualitativo che quantitativo. C'è poi una riduzione dei tempi e dei costi rispetto alle controversie giudiziarie. Inoltre la mediazione, proponendo un modello di discussione costruttiva, aiuta la coppia a sviluppare abilità negoziali che potranno continuare ad utilizzare anche a mediazione finita quando ci sarà un cambiamento dato dall'evoluzione dei bisogni e dunque la necessità di trovare dei nuovi accordi.

http://lnx.papaseparati.org/psitalia/mediazione/la-mediazione-familiare-comunicare-nel-conflitto.html

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