venerdì 21 settembre 2012

Cosa è la dislessia? Risponde l'esperto


Ogni epoca, si sa, sembra avere il proprio disturbo portante. Se all'inizio del '900 era l'isteria e negli anni '90 l'anoressia, ora sembra esserci un nuovo disturbo di gran moda: la dislessia.

Oggi parliamo di dislessia, una parola che viene usata sempre più con maggior frequenza ma spesso non in modo appropriato.
Cos'è realmente la dislessia? E' per approfondire questo argomento che abbiamo il piacere di rivolgere alcune domande alla Dott.ssa Borella Ottavia, logopedista esperta in disturbi dell'apprendimento. Di seguito potrete trovare la prima parte dell'intervista.

 

 



"BUONGIORNO DOTTORESSA, OGGIGIORNO  SI SENTE SEMPRE PIU' SPESSO PARLARE DI DISLESSIA? MA COS'E' REALMENTE LA DISLESSIA?"
"La Dislessia, o Disturbo Specifico della Lettura, fa parte della più ampia categoria dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA). Questa classificazione è riportata nei due principali manuali diagnostici utilizzati dai professionisti del settore (DSM e ICD10).
La Dislessia è sicuramente la problematica più nota al pubblico tra i DSA, ma la forma "pura", senza compromissione di altri settori, è talmente rara che per maggiore chiarezza e correttezza è necessario definire anche le altre forme di deficit possibili: la Disortografia, la Disgrafia e la Discalculia.

"CE LI PUO' SPIEGARE BREVEMENTE?"
LA DISORTOGRAFIA, o Disturbo Specifico della Compitazione, fa riferimento ad un quadro clinico caratterizzato da difficoltà nel raggiungimento di una completa padronanza delle regole ortografiche. Ciò significa che le produzioni scritte del bambino presenteranno errori "anomali" (come la confusione tra lettere dal suono simile ad esempio la /f/ e la /v/), o che incappera' spesso in omissioni di doppie, accenti, h, apostrofi, o altre tipologie di errori ortografici, con una frequenza superiore alla norma e resistente a qualsiasi espediente di insegnamento. 

La DISGRAFIA è anch'essa un disturbo che coinvolge la scrittura, ma intesa come un atto motorio complesso, che richiede la coordinazione di differenti posture del braccio e della mano, del capo e dello sguardo. A volte questo compito risulata gravoso, l'impugnatura della penna è scorretta, il movimento poco fluido e la riproduzione grafica delle lettere eccessivamente lenta e distorta. 
La DISCALCULIA riguarda le fragilità che coinvolgono l'area della matematica, in specifico le competenze di calcolo e numeriche. 

La Dislessia è spesso accompagnata da uno o più di questi disturbi; nel caso in cui la problematica interessi tutti i settori si utilizza l'etichetta di "Disturbo Misto dell'Apprendimento".

"QUALI CARATTERISTICHE PRESENTA, DUNQUE, UNA PERSONA DISLESSICA?"

"Un bambino, ragazzo, adulto con questa diagnosi ha sempre un livello intellettivo nella norma. Ciò ha creato il falso mito della super - intelligenza dei dislessici. In realtà, per definizione, non è possibile diagnosticare un qualsiasi DSA in presenza di un Quoziente Intellettivo inferiore alla norma (QI minore di 70); di conseguenza l'intelligenza dei dislessici si colloca sempre nell'area di adeguatezza, con tutte le gamme possibili di punteggio. Allo stesso modo, il DSA non presenta condizioni che possano in qualche modo essere causa dei suoi deficit, quali alterazioni sensoriali (sordità ad esempio) o situazioni ambientali particolari.
Il Dislessico presenta essenzialmente un problema di lettura, che può riguardare il parametro dell'accuratezza, cioè gli errori commessi, sia quello della velocità ma anche entrambi. In una lingua trasparente come l'italiano, dove la corrispondenza tra i suoni che produciamo e la loro forma scritta è abbastanza lineare, la velocità è l'aspetto più critico, perché è il principale indicatore della difficoltà di automatizzazione sottostante. Infatti, mentre il normolettore acqusisce agevolmente il codice alfabetico e nei primi due anni di istruzione fa sue le regole di decodifica, per poi raggiungere dalla classe terza una capacità talmente fluida che la velocità di lettura di una parola è minore di quella di denominazione dell'immagine corrispondente (ricerca di Stella e Savelli del 2009), per il bambini dislessico è tutta un'altra storia! Le lettere dell'alfabeto vengono stabilizzate a fatica, ma soprattutto il meccanismo di lettura non viene mai adeguatamente automatizzato, comportando un carico cognitivo elevato, un impegno che sottrae risorse preziose per altri processi. A volte la Dislessia si accompagna ad un bagaglio lessicale scarso e a difficoltà nella comprensione del testo"


Prossimamente la seconda parte dell'intervista.

Avete particolari domande o richieste circa i disturbi dell'apprendimento? Non esitate a scriverci.


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