lunedì 14 gennaio 2013

Attenzione al cibo spazzatura abbassa il livello di QI dei bambini


Qual'è il cibo spazzatura?

Hamburger, patatine fritte, merendine dolci, ossia il cibo-spazzatura, creano una dipendenza simile a quella da nicotina e droga e genera allarme anche in Italia a causa della crescita nel consumo di cibi grassi e bibite ricche di zucchero che il 41 per cento dei bambini beve ogni giorno mentre il 23 per cento dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i risultati di una ricerca americana. Più di un bambino su tre di età compresa tra i 6 e gli 11 anni pesa troppo e in particolare il 12,3 per cento dei bambini è  obeso, mentre il 23,6 per cento è in sovrappeso soprattutto per le cattive abitudini alimentari.

Uno studio condotto dall'Università di Bristol mostra che i bambini che mangiano patatine su patatine fritte, dolci e pizza prima dei tre anni, a otto anni si ritrovano con un quoziente intellettivo inferiore ai coetanei che nella prima infanzia sono stati nutriti con verdure, frutta e pasti preparati in casa. 
 
 
il cibo spazzatura abbassa QI dei bambini

E' il primo studio a suggerire una connessione diretta tra l'alimentazione infantile e le capacità cerebrali in età adulta. Per l'elaborazione dei risultati sono stati tenuti in considerazione anche fattori quali la classe sociale, l'allattamento al seno, l'educazione materna e l'età. Sono stati coinvolti circa 14.000 bambini nati a partire dal 1990, nel quadro di una più ampia campagna di ricerche, la Avon Longitudinal Study of Parents and Children.

I cibi ricchi di grassi, conservanti, coloranti e zuccheri raffinati, oltre a provocare obesità e a creare dipendenza, non apportano le adeguate sostanze nutritive in termini di vitamine, minerali, fibre e proteine nobili. Secondo i medici dell'Università di Bristol è proprio la carenza di queste sostanze fondamentali per la crescita psico-fisica dei bambini la causa di un loro sviluppo intellettivo inferiore rispetto ai coetanei che si alimentano in maniera sana.

 

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